Tab Article
"Ci sono ancora (per fortuna, direi) nella scrittura poetica situazioni ineffabili che non si possono spiegare, un residuo di mistero, un qualcos'altro che non smette di mormorare alla coscienza insoddisfatta del poeta, alla verità incompleta della sua ragione. Questo qualcos'altro è la dimensione profonda della realtà, richiamata in diverse pagine di 'Poésies d'antan/Poesie del tempo che fu' da un'autrice capace di rendere l'absconditum manifesto, capace di inebriarci con una scia lunghissima di nostalgia per opporre la parola sostanziale alla parola vuota, al balbettio ripetuto, all'afasia congenita di questo mondo che corre da fermo. Gli intimi rimorsi dell'io, le sue inquietudini e dolenti cerebralità vengono rovesciati in in'aura diffusa e rarefatta, in una dialettica ascendente che non mancherà di attrarre e sedurre anche il lettore più sprovveduto e distratto." (Dalla prefazione di Donato Di Stasi)